I RITARDI DI LINGUAGGIO:" I parlatori tardivi"     

 

 In ambito logopedico è possibile eseguire osservazioni del bambino fino dai primissimi anni di età: attraverso il colloquio con la famiglia e l’osservazione delle modalità di gioco e comunicative del piccolo, viene valutata la presenza dei precursori del linguaggio e l’emergere delle abilità linguistiche. In tal modo sarà possibile individuare per tempo ritardi o difficoltà in quest’ambito, fornire consulenza alla famiglia sull’approccio più adeguato a favorire lo sviluppo linguistico, dunque promuovere percorsi logopedici indiretti (tramite i genitori) e/o diretti (al bambino). È stato evidenziato come circa l’11-13% di bambini di età compresa tra i 18 e i 36 mesi presenti un ritardo nella comparsa del linguaggio espressivo che, nei casi più gravi, può essere osservato anche nella comprensione. In assenza di patologie associate, questi vengono definiti “Parlatori Tardivi”. Nel 70% dei casi il linguaggio espressivo migliora in modo significativo entro i 3 anni e le abilità linguistiche si allineano rientrando nello sviluppo tipico. E’ importante individuare tempestivamente tali ritardi in quanto una percentuale minore evolve in difficoltà persistenti di linguaggio; inoltre deficit della sfera comunicativa-linguistica spesso comportano difficoltà relazionali e disagio emotivo per il bambino.

 

DISTURBI DI LINGUAGGIO E DELLA COMUNICAZIONE SOCIALE, DISTURBI DELLA FLUENZA (Balbuzie)    

 

In ambito logopedico ci occupiamo di individuare difficoltà di linguaggio consolidate, attraverso un colloquio conoscitivo con la famiglia e un percorso di valutazione del linguaggio che si avvale di test standardizzati.

 

I Disturbi di Linguaggio consistono in una persistente difficoltà nell'acquisizione e nell'uso del linguaggio dovuta a deficit di comprensione e/o produzione (a carico del lessico e/o delle frasi e delle capacità discorsive). Si possono distinguere Disturbi di natura Fonetica-Fonologica che riguardano esclusivamente difficoltà persistenti nella produzione di suoni linguistici, a discapito dell’intelligibilità dell’eloquio. I Disturbi della Fluenza e della prosodia dell’eloquio sono invece noti come “Balbuzie”. Infine vengono definiti come Disturbi della Comunicazione Sociale (pragmatica) difficoltà persistenti nell’uso sociale della comunicazione verbale e non verbale (possiedo il linguaggio ma non lo utilizzo in modo adeguato al contesto). 


E' possibile pianificare insieme alla famiglia il percorso di trattamento logopedico più opportuno, rispetto il quadro clinico, procedendo secondo evidenze scientifiche, in modo personalizzato


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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